Il
valico collega la valle del fiume Taro con la Lunigiana mediante
una facile strada asfaltata, la statale N. 62. Alla sommità
sorge il Santuario di Nostra Signora della Guardia, patrona degli
sportivi. Il passo è storicamente uno dei più
importanti collegamenti fra l'Emilia e la pianura padana a nord e
la Toscana con la costa tirrenica a sud; un breve traforo
consente all'autostrada A15 di sottopassare il passo; a breve
distanza, sotto il parallelo Passo del Brattello (953m) si trova
il traforo ferroviario. Sul versante emiliano la strada
statale sale da Fornovo e si snoda in un lungo e panoramico
itinerario di crinale tra la Val di Taro e la Val Baganza; la
strada provinciale che sale da Ghiare, immettendosi sulla statale
a Berceto, rappresenta invece la strada di valico vera e
propria.
A) Sul versante emiliano l'ascesa diretta inizia
a Ghiare (289m), dove si trova la stazione ferroviaria di
Berceto, si lascia il fondovalle della Valle di Taro e si imbocca
la strada provinciale 19 che sale moderatamente nella valle del
torrente Manubiola, affluente del fiume Taro. Si attraversa su
un ponte (325m) il Rio di Campo Roberto e dopo il ponte (406m)
sul Rio di Roccaprebalza si arriva ad un incrocio (409m) con la
strada provinciale proveniente da Borgotaro dove si tiene a
sinistra effettuando il 1° tornante; si affrontano
ravvicinati il 2° tornante (418m), il 3° tornante (430m),
il 4° tornante (435m), il 5° tornante (458m), il 6°
tornante (470m), il 7° tornante (480m) e l'ottavo tornante
prima di passare sopra il tracciato dell'autostrada nel punto in
cui questo percorre una breve galleria. Si sale con pendenza
impegnativa ad un incrocio presso una pizzeria (575m) dove si
lascia a sinistra la strada a fondo chiuso che conduce nel paese
di Roccaprebalza (561m) e si procede con un rettilineo al cui
termine si curva a destra per percorrere un ponticello (605m); in
moderata salita si affrontano ravvicinati il 9° tornante
(650m) ed il 10° tornante (657m) ed ad un incrocio (705m) si
ignora una stradina sterrata a sinistra. Si oltrepassa
l'incrocio (754m) dove si lascia a sinistra la stradina per Torre
di Sopra e dopo il cimitero (782m) si raggiungono le prime case
di Berceto (808m); dopo aver attraversato il paese in sensibile
ascesa si raggiunge Poggio di Berceto (844m) dove si sbuca sulla
strada statale proveniente da Fornovo; si svolta a destra e
subito si lascia a sinistra l'itinerario che consente di scendere
in Val Baganza oppure di salire al Passo
del Sillara (1199m). Si continua senza difficoltà
superando Case Brusini, la cantoniera Tugo (869m), Case Lussi
(871m), il ponte (886m) sul Rio di Fulcara, l'incrocio (908m) con
una stradina a sinistra presso il cartello del Km 60, l'Ostello
della Cisa (978m) ricavato da una vecchia casa cantoniera e con
pendenza più accentuata si arriva al Passo della Cisa.
B)
Sul versante emiliano il percorso principale inizia a Fornovo di
Taro (146m): si segue il fondovalle costeggiando la ferrovia fino
ad una rotonda in località La Salita (152m) dove si tiene
a sinistra lasciando a destra la strada di fondovalle per
Borgotaro; dopo un breve tratto di falsopiano si comincia a
salire con moderata pendenza e dopo due ampi curvoni si affronta
il 1° tornante (198m). Dopo la frazione Piantonia (277m)
la salita diventa decisamente impegnativa e si raggiunge il
crinale della Val di Taro con 6 ampi tornanti : il 2°
tornante, il 3° tornante (326m), il 4° tornante (362m),
il 5° tornante (387m), il 6° tornante (405m) ed il
ravvicinato 7° tornante; si continua con pendenze severe ed
ampio panorama lungo il lato occidentale del Monte Prinzera
(736m), tutelato da una riserva naturale, superando la località
Belvedere (450m). La salita salita si interrompe ed un tratto
di falsopiano conduce all'ampia insellatura a sud del Monte
Prinzera dove sorgono le case sparse di Boschi di Bardone (599m);
si riprende a salire lasciando a sinistra ad un incrocio (657m)
una diramazione che scende al capoluogo del comune di
Terenzo. Dopo un tratto di salita impegnativa sul versante
della Val di Taro si discende leggermente fino ad una sella ed in
falsopiano si raggiunge una trattoria (800m) dove si lascia a
sinistra la diramazione per Casola e si riprende a salire con
dure pendenze per 1,8 Km fino all'insellatura del Passo di Monte
Cassio (910m) alle pendici settentrionali dell'omonima vetta,
identificabile per un ripetitore. Si sale leggermente per
breve tratto sul versante della Val Baganza, poi si inizia a
scendere dapprima dolcemente e poi ripidamente tra ampi boschi
fino al paese di Cassio (818m); in leggera discesa e falsopiano
si percorre un tratto molto panoramico sul crinale. In
località Cavazzola (722m) si riprende a salire
sensibilmente sul versante della Val di Taro, si supera una
cantoniera abbandonata (837m) e si passa ai piedi (878m) del
borgo di Castellonchio (911m), a cui si accede mediante una breve
diramazione; dopo l'incrocio si affrontano i facili 8°
tornante (932m) e 9° tornante (938m) ed in moderata ascesa
sul versante della Val Baganza si raggiunge la Sella di Monte
Marino (939m) dove si lascia a destra una strada che scende a
Pagazzano ed al fondovalle della Val di Taro. Si inizia una
discesa moderata con bel panorama sulle cime appenniniche, si
supera una cantoniera abbandonata (892m) e si raggiunge Poggio di
Berceto (844m), frazione di crinale situata appena sopra la
storica località di Berceto (808m); un primo incrocio
consente di scendere a Berceto ed a Ghiare nel fondovalle
(itinerario A); un secondo a sinistra consente di scendere in Val
Baganza oppure di salire al Passo
del Sillara (1199m). Si continua senza difficoltà
superando Case Brusini, la cantoniera Tugo (869m), Case Lussi
(871m), il ponte (886m) sul Rio di Fulcara, l'incrocio (908m) con
una stradina a sinistra presso il cartello del Km 60, l'Ostello
della Cisa (978m) ricavato da una vecchia casa cantoniera e con
pendenza più accentuata si arriva al Passo della Cisa.
C)
Sul versante toscano si parte da Pontremoli, storico capoluogo
della Lunigiana; la strada statale della Cisa transita nella
parte orientale della cittadina passando di fronte alla stazione
ferroviaria (230m) e poco oltre superando l'incrocio (241m)
presso il convento dei padri cappuccini dove si lascia a sinistra
la strada per il centro storico. Il tracciato sottopassa la
ferrovia, attraversa il fiume e presso l'antica chiesa di San
Giorgio (253m) lascia a destra l'ospedale; ad un incrocio (265m)
si lascia a sinistra la strada provinciale 39 per Grondola ed il
Passo del Brattello (953m), che collega anch'esso Lunigiana e Val
di Taro. A Mignegno si attraversa il fiume su un ponte (290m)
e si comincia a salire con pendenza impegnativa; in
corrispondenza del 1° tornante (362m) si lascia a destra la
strada per il Passo
del Cirone (1268m). Si affrontano il 2° tornante
(406m), il 3° tornante (463m), il 4° tornante (479m), il
5° tornante (506m) ed il 6° tornante (519m) con ampio
panorama sulla Lunigiana; si passa alti (608m) sulle case di
Scalicciola e dopo aver lasciato a destra la stretta diramazione
per Cargalla si arriva in località Mano di San Lorenzo
(605m) dove si trovano una casa ed una cappellina e si lascia a
sinistra la diramazione per Montecastro. Dopo un tratto su un
crinale si supera l'incrocio (643m) dove si lascia a sinistra il
tracciato per Bramapane e Roncobadino; in località Casa
Rotelli (678m) si lascia a sinistra la strada per Succisa; si
procede con ampio panorama ed in corrispondenza di una curva
(708m) si ignora una strada a sinistra senza indicazioni. Si
transita sopra l'autostrada senza vederla perché si snoda
in galleria e dopo una casa isolata (730m) ed un incrocio (745m)
si arriva a Montelungo Inferiore (756m); dopo il 7° tornante
(791m) e 2 curve a sinistra si attraversa il centro abitato di
Montelungo (833m). Dopo il paese si affrontano l'ottavo
tornante (849m), il ravvicinato 9° tornante (858m) e gli ampi
10° tornante ed undicesimo tornante (871m); dopo aver
lasciato a sinistra una stradina ad un incrocio (891m) in
località Ghiacciaia si raggiunge con un tratto di dura
salita il Passo del Righetto o Righedo (972m) dove si effettua il
12° tornante. Si continua con tracciato panoramico e dopo
il ponte (984m) sul Fosso della Rossina si lascia sulla destra la
diramazione per un agriturismo; si superano la Fontana della
Borella (999m) ed un ristorante e, poco dopo, un altro
bar-ristorante (1009m) di fronte ad un ampio parcheggio ed una
casa cantoniera (1013m); ad un incrocio (1017m) si lascia a
destra la strada provinciale per Gravagna e Valdantena e con
l'ultimo tratto di moderata ascesa si raggiunge il Passo della
Cisa.
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