Il
passo si trova sullo spartiacque tra la Valle di La Thuile ad est
e la Val Veny ad ovest ed è raggiungibile solo sul
versante orientale seguendo dapprima la strada del Colle
del Piccolo San Bernardo (2188m) ed in seguito una lunga
strada non asfaltata. Si tratta di una vecchia strada di
origine militare che viene oggi utilizzata per l'accesso agli
alpeggi del Vallone di Chavannes; il tracciato è segnalato
come sentiero numero 11 per gli escursionisti a piedi ed è
anche presentato come percorso per mountain-bike numero 9. Il
percorso risulta agevole nel tratto iniziale asfaltato lungo la
strada statale, purtroppo molto trafficata, mentre risulta
durissimo l'ultimo tratto poco frequentato.
A
Pré-Saint-Didier (1004m) si lasciano il fondovalle
valdostano e la strada per Courmayeur ed il traforo del Monte
Bianco, si attraversa il paese passando presso una bella fontana
e la chiesa (1019m) e si comincia a salire con mirabile panorama
sulla montagna più alta d'Europa. La strada sale con
pendenza moderata nel bosco affrontando 9 tornanti; la curiosità
è che la numerazione dei tornanti predisposta dall'Anas
ignora il 1° tornante e quindi conta solo fino ad otto dal 2°
al 9° tornante. Si affrontano quindi in rapida successione
il 1° tornante (1038m), in corrispondenza del quale si lascia
a destra la strada vecchia per Courmayeur, il 2° tornante
(1076m), il 3° tornante (1087m), il 4° tornante (1098m),
il 5° tornante (1110m), il 6° tornante (1125m), il 7°
tornante (1141m), l'ottavo tornante (1158m) ed il 9° tornante
(1171m). 200 metri dopo il 9° tornante si piega a destra
imboccando la galleria illuminata Pré-Saint-Didier
(lunghezza 150 metri, entrata 1184m, uscita 1189m) con la quale
si entra nella stretta valle laterale della Dora di Verney in
moderata ascesa. Dopo l'incrocio dove si lascia a destra la
diramazione per il Parco Avventura Mont Blanc si procede in
falsopiano e si percorre la brevissima semigalleria Parco
Avventura (lunghezza 103m); dopo 90 metri si entra nella
semigalleria artificiale paravalanghe Piano del Bosco (lunghezza
300 metri, ingresso 1206m, uscita 1208m) con ampie aperture sul
lato a valle. Si riprende a salire sensibilmente e dopo 280
metri si imbocca la galleria Elevaz 1 (lunghezza 370 metri,
ingresso 1221m, uscita 1244m) che per 270 metri è una
semigalleria con ampie aperture e per 100 metri una galleria ben
illuminata; dopo altri 200 metri all'aperto si imbocca la
galleria Elevaz 2 (lunghezza 190 metri, ingresso 1255m, uscita
1262m). Dopo la galleria si procede facilmente per 300 metri
fino a raggiungere la parte bassa (1277m) della frazione Elévaz
(1302m), dove si lascia sulla destra la ripida strada per Chanton
(1817m); si procede quasi in piano fino a La Balme (1309m), dove
si attraversa il torrente e si riprende a salire con pendenza
abbastanza impegnativa affrontando nel bosco il 10° tornante
(1317m) e l'undicesimo tornante (1372m). Dopo il 12° ed
ultimo tornante della serie (1384m) si entra nella galleria
Pontaillod (lunga 594m e normalmente ben illuminata) che subito
diventa quasi pianeggiante; al suo sbocco ci si trova a La Thuile
(1441m), stazione turistica di recente, ma rigoglioso, sviluppo;
a sinistra diverge la strada che fa ritorno a Morgex (923m) per
il Colle
San Carlo (1953m) e che presenta pendenze durissime. Si
riprende a salire moderatamente attraversando il torrente in
località Golette (1496m) e guadagnando quota con 5 ampi e
ben strutturati tornanti tra i prati che consentono una splendida
vista sul ghiacciaio del Rutor: il 13° tornante (1498m), il
14° tornante (1518m), il 15° tornante (1536m), il 16°
tornante (1568m) ed il 17° tornante (1580m). Dopo il
tornante ad un incrocio (1602m), 100 metri prima dell'isolato
villaggio di Pont Serrand (1611m) già visibile, si
abbandona la strada per il Colle del Piccolo San Bernardo
seguendo le indicazioni per Chavannes e le segnalazioni in rosso
per il sentiero 11. Si imbocca una stretta strada asfaltata
che sale molto ripida e rettilinea tra i prati per 450 metri,
consente di rifiatare per breve tratto ed affronta i due duri 18°
tornante (1714m) e 19° tornante (1732m). Dopo aver
lasciato a destra ad un incrocio (1755m) una carreggiabile per
l'alpeggio di Crétaz-Jean (1819m) si sale con pendenza
ripidissima e si superano i durissimi e ravvicinati 20°
tornante (1815m), 21° tornante, 22° tornante e 23°
tornante (1852m). Si oltrepassa una stalla e si prosegue con
pendenza impegnativa ma meno dura fino ai casolari di Orgère
(1869m), dove si trova un agriturismo, e Monquet (1900m) con
bella vista sui tornanti della strada statale che conduce al
Colle del Piccolo San Bernardo sull'altro lato della valle. Dopo
l'incrocio (1916m) con una carreggiabile a destra si scende
sensibilmente fino al termine del tratto asfaltato ed
all'alpeggio di Porassey Superiore (1893m), poi si imbocca il
Vallone di Chavannes in moderata ascesa. Il vallone è
luogo di severa ed aspra bellezza in fondo al quale si possono
scorgere le vette del Monte Bianco come anticipo dello spettacolo
che ci aspetta in cima; retrospettivamente si ammira il grandioso
ghiacciaio del Rutor; dal basso si segue con la vista quasi tutto
il percorso e ben presto risulta visibile anche il valico,
individuabile anche grazie alla casermetta che vi sorge. La
pendenza diventa più impegnativa ma il fondo è
buono e la pedalata sempre regolare; il tracciato si snoda lungo
il versante settentrionale del vallone e guada senza difficoltà
alcuni piccoli ruscelletti. Si supera l'Alpe Berrio Blanc di
sotto (2128m) e, dopo 600 metri, si incontra un incrocio dove si
lascia a sinistra il percorso di fondovalle per gli alpeggi di
Chavannes di mezzo (2188m) e di fondo (2314m). Si sale con
pendenze molto dure e fondo solo inizialmente difficoltoso e si
affrontano il 24° tornante (2238m) e il 25° tornante
(2277m) ed un lungo tratto in costa; con i ripidissimi e
ravvicinati 26° tornante (2385m), 27° tornante, 28°
tornante e 29° tornante (2414m) si raggiunge l'Alpe di
Chavannes di sopra (2424m), dove si lascia a destra la
diramazione per l'Alpe Berrio Blanc di sopra (2444m). La
stradina continua con pendenze meno difficili e fondo erboso ma
ben pedalabile e si snoda in costa ai piedi del Mont Percé
(2844m) con bellissima vista a sinistra sui ghiacciai di
Chavannes e del Breuil. Si prosegue con qualche tratto ripido
alternato a pezzi di strada con pendenze moderate; a circa 500
metri dal valico occorre scendere dalla bicicletta per superare
una piccola frana. La strada si riduce ad un sentiero
abbastanza largo per consentire una pedalata sicura ed in breve
si raggiunge il passo presso il quale sorgono i ruderi di una
casermetta. Lo spettacolo è veramente straordinario: il
Monte Bianco si erge con tutta la sua maestosità
presentando le sue cime altissime ed i suoi ghiacciai; proprio di
fronte al passo si innalza l'elegante guglia dell'Aiguille de
Trélatete (3917m), poco a destra l'Aiguille de Bionnassay
(4052m) sopra il ghiacciaio del Miage, più a destra la
cima principale del Monte Bianco a quota 4810m ed in seguito le
cime ed i pinnacoli fino al Dente del Gigante; sulla sinistra si
domina il Col de la Seigne (2572m), che collega la Val Veny con
la Francia. A sud-ovest il passo è dominato dal Monte
Léchaud (2805m), che nasconde la Pointe Léchaud
(3128m); il circo terminale del Vallone di Chavannes è
occupato dai ghiacciai di Chavannes e del Breuil, su cui domina
la Punta dei Ghiacciai (3023m).
(Itinerario percorso il
21/07/2001)
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