Il
passo, denominato anche Furgga, collega la Val d'Avers ad est con
la diga della Val di Lei ad ovest mediante una strada non
asfaltata; sotto il passo si trova la galleria percorsa dalla
strada asfaltata di accesso alla diga. La Val di Lei si trova
quasi interamente in territorio italiano ed il crinale con la Val
d'Avers rappresenta la linea di confine tranne per un breve
tratto, proprio dove si trovano il passo e la diga; infatti il
lago artificiale è utilizzato dalla Svizzera, pur essendo
quasi interamente in territorio italiano, sia pure a nord dello
spartiacque principale alpino, perché la valle è
tributaria della valle del Reno e solo la diga con la strada di
accesso si trova in territorio elvetico; nell'alta valle si
trovano alcuni impianti di risalita e piste da sci del
comprensorio sciistico di Madesimo. Il percorso deve
necessariamente essere effettuato salendo dalla Val d'Avers e
scendendo alla diga della Valle di Lei perché il tracciato
è quasi interamente ciclabile in salita dal versante
orientale mentre la ripida carreggiabile che congiunge il passo
alla diga risulta totalmente impercorribile in salita mentre è
in gran parte percorribile in discesa con l'avvertenza di
procedere con la massima prudenza e molto lentamente percorrendo
a piedi i punti più difficoltosi.
Il percorso
inizia a Thusis (723m), facilmente raggiungibile da Coira (585m),
capoluogo del cantone dei Grigioni, per strada, autostrada o
ferrovia; nella valle si trovano sia la strada normale che
l'autostrada e bisogna fare attenzione ai segnali stradali per
non sbagliarsi entrando in autostrada ricordandosi che le
indicazioni per l'autostrada sono in colore verde mentre quelle
per la strada cantonale percorribile in bicicletta sono di colore
blu. Alla rotonda all'estremità meridionale di Thusis
si imbocca il tracciato che entra in forte salita nelle
strettissime e selvagge gole della Viamala, caratterizzate da
enormi e verticali pareti rocciose che sovrastano la strada; in
fondo alla gola corre strepitando l'Hinterrhein; si percorrono la
galleria Rongellen I (lunga 220 metri e ben illuminata) , il
primo tratto delle gole ancora abbastanza alberate e la galleria
Rongellen II (lunga 650 metri e ben illuminata) al cui termine
presso il villaggio di Rongellen (880m) la salita si interrompe
mentre la valle si apre in una breve conca. Dopo una severa
rampetta si imbocca la galleria Trogli (440 metri) in decisa
discesa fino ad un ponte che immette nel tratto più
selvaggio ed impressionante delle gole della Viamala, si passa
presso il parcheggio del punto di accesso pedonale alle gole, si
percorre una galleria artificiale e si riattraversa il fiume, si
sale leggermente, si discende moderatamente e si attraversa
nuovamente il fiume in località Raina (883m); dopo aver
costeggiato un campeggio e superato lo svincolo dell'autostrada
si arriva a Zillis (944m). La strada cantonale prosegue
diritta ma i ciclisti seguono le segnalazioni del “percorso
6” per raggiungere la pista ciclabile e svoltano a destra
passando nella parte bassa di Zillis ed arrivando al ponte sul
fiume; subito dopo il ponte si lascia a destra la strada per
Donat, Mathon e l'Alp
Anarosa (2348m) e si imbocca a sinistra la pista ciclabile
che sottopassa l'autostrada e prosegue con alcuni saliscendi fino
a riattraversare il fiume su una passerella di legno ricavata
sotto il viadotto dell'autostrada; si costeggia il fiume in
falsopiano poi la pista ciclabile continua affiancata alla strada
cantonale fino ad Andeer (981m). Si può decidere se
attraversare il paese con fondo in pavè oppure seguire la
strada cantonale che raggiunge uno svincolo dell'autostrada e
ridiscende ad incontrare la strada che attraversa il centro
abitato; si sottopassa l'autostrada con una ripida rampa e si
affronta uno stretto tornante a destra poi si sale con sensibile
pendenza a Barenburg (1047m) e si continua fino ad una centrale
elettrica; la salita si interrompe presso una diga che genera un
laghetto che si costeggia con una breve discesa, poi si riprende
a salire duramente nella gole della Rofla e si incontra l'isolata
Gasthaus Roflaschlucht (1094m); dopo 150 metri ad un tornante si
lascia la strada per il Passo
dello Spluga (2118m) ed il Passo
di San Bernardino (2065m) e si svolta a sinistra imboccando
la strada della Val Ferrera, che deve il nome alle sue antiche
miniere di ferro. Dopo 200 metri facili si comincia a salire
duramente presso una cava e si incontra lo svincolo
dell'autostrada (1151m), poi si attraversa il torrente su un alto
e moderno ponte (Averser Brucke) e si procede con impegnativa
pendenza; dopo i segnali indicatori per il bosco magico la
pendenza diminuisce, si incontrano alcune gallerie artificiali
paravalanghe e si arriva ad Ausserferrera (1300m), dove si trova
una fontana. Dopo il paese si sale sensibilmente per 1,5 Km
percorrendo una stretta gola in cui il torrente scende formando
delle cascatelle poi si procede in leggera ascesa fino al Punt
Martegn (1413m), ponte di accesso alla centrale elettrica
Ferrera; con una rampetta si raggiunge una piccola diga (1442m)
che genera un laghetto artificiale che si costeggia senza
difficoltà; dopo aver aggirato un roccione si arriva ad
Innerferrera (1480m) dove si può scegliere se attraversare
il paese oppure percorrere la strada principale che aggira il
centro abitato. Si scende brevemente fino ad un ponte e si
risale con forte pendenza percorrendo la galleria Innerferrera
(lunga 140 metri); dopo una semigalleria artificiale paravalanghe
si percorre un breve ponte (1553m) sul torrente laterale che
percorre la Val digl Uors; la pendenza poi diminuisce ed in
leggera ascesa si arriva ad una stretta gola; si lascia a
sinistra la vecchia strada che si snoda nel fondo della gola e
risulta ancora percorribile a piedi o in mountain-bike quando non
è interrotta da qualche frana e si imbocca (1570m) la
galleria Starlera, lunga 470 metri, ben illuminata, ma fredda ed
umida per le infiltrazioni d'acqua che provocano un fondo
perennemente bagnato per cui bisogna prestare molta attenzione
soprattutto in fase di discesa. All'uscita della galleria si
percorre il Ponte d'Avers (1595m), ardito manufatto gettato a
grande altezza sullo sbocco della strettissima ed impraticabile
gola conclusiva della Val di Lei; dal ponte si gode un panorama
mozzafiato sulle gole sottostanti e sulla cascata con cui la Val
Starlera confluisce sull'opposto versante. Subito dopo il
ponte si entra in forte salita nella galleria Val di Lei, lunga
290 metri, anch'essa ben illuminata ma con il fondo bagnato; dopo
la galleria si sale ancora fortemente ma poi la pendenza
diminuisce gradualmente e dopo aver ignorato ad un incrocio
(1660m) una diramazione a fondo naturale a destra si arriva
all'incrocio a quota 1674m dove si lascia a sinistra la strada
asfaltata per Juf
(2127m). Si svolta a destra seguendo le indicazioni per la
Valle di Lei e si imbocca la strada asfaltata che supera un
tornante e si snoda nel bosco con pendenza molto impegnativa fino
ad un secondo tornante (1753m); si procede nel bosco con salita
ancora più dura fino ad un bivio (1881m), 200 metri prima
dell'imbocco della galleria (1902m). Si svolta a destra
imboccando una discreta sterrata che presenta 360 metri
ripidissimi seguiti da un tratto meno duro; dopo aver superato un
cancelletto si arriva in forte salita ad un tornante (1989m)
ormai vicino al Passo del Gualdo o Chumapass (1995m) che si trova
sul crinale e sul confine tra Italia e Svizzera. Si affronta
un lungo e ripido traversone tra i prati con gran panorama sulla
Valle d'Avers con fondo generalmente ciclabile ma in qualche
punto un po' più difficoltoso per la presenza di lastroni
di pietra; dopo una sbarra facilmente aggirabile si comincia e
vedere e finalmente si raggiunge il valico tra due cimette erbose
alte entrambe 2195m che rappresentano i punti di confine dai
quali la linea di confine si distacca dal crinale per inglobare
la diga in territorio elvetico. Al passo si trova un palo con
il cartello con il nome Furgga ed una serie di indicazioni di
sentieri; si gode un bel panorama sui monti della Valle d'Avers e
sulla cima di Colle Scengio (2421m) che domina la sella del passo
da sud. La stradina procede verso sud toccando ancora il
crinale in due punti e poi prosegue sul versante della Valle
d'Avers terminando nel nulla. Al passo una serie di sassi
blocca la discesa verso la diga ai veicoli a motore che
rimarrebbero incastrati sulla ripida pista con i suoi 9 stretti
tornanti che si può invece percorrere a piedi o in
mountain-bike. Si affronta subito il 1° tornante e si
percorre un traversone in uno stato abbastanza buono fino al 2°
tornante in una zona dove ci sono molte strutture di protezione
contro le valanghe; si percorre un altro traversone con bel
panorama sul lago dominato dal Pizzo Stella (3163m) fino al 3°
tornante completamente ciclabile. A questo punto la discesa
diventa più problematica perché il fondo presenta
in alcuni punti tronchi d'albero e grosse pietre che costringono
a scendere dalla bicicletta per passare a piedi; il tracciato
comunque si presenta ancora in gran parte ciclabile. I
tornanti diventano più ravvicinati e dopo il 9°
tornante (1959m) si sbuca nel parcheggio della diga che si
percorre con 300 metri pianeggianti fino all'estremità
orientale della diga (1932m) allo sbocco della galleria asfaltata
che transita sotto il passo; la galleria, lunga 954 metri, è
a senso unico alternato regolata da un semaforo, ben illuminata
ma fredda e con il fondo molto umido; essendo in discesa dalla
diga verso la Val d'Avers si può percorrere in questo
senso senza neanche pedalare. Si può percorrere la diga
per tutta la sua lunghezza; al termine si sale con un tornante ad
un incrocio presso la chiesa (1952m) che rappresenta il punto di
confine; infatti la sponda occidentale del lago si trova quasi
interamente in territorio italiano.
(Itinerario percorso
il 5/07/2019)
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