Il
Monte Pietravecchia (2038m) è una possente montagna che
sorge al confine tra Italia e Francia e risulta ripida con
rocciosi fianchi a strapiombo su tre lati, mentre sul versante
nord digrada dolcemente con boschi, tra i quali si snoda una
carreggiabile che raggiunge i resti delle fortificazioni
costruite sulla vetta. L'accesso risulta possibile solo dal
versante italiano attraverso l'impegnativa strada asfaltata che
conduce alla Colla Melosa, amena località sul crinale tra
la Valle Argentina e la Valle del Nervia; da qui la strada
prosegue sterrata consentendo di compiere un vasto e spettacolare
percorso lungo il crinale; una deviazione consente l'accesso al
monte.
DA
ARMA DI TAGGIA A MOLINI DI TRIORA ED ALLA COLLA DI LANGAN Ad
Arma di Taggia si abbandona la costa del Mar Ligure per imboccare
la Valle Argentina; si procede quasi in piano fino a Taggia
(39m), poi si passa sotto il viadotto dell'autostrada e si
penetra in leggera ascesa nella valle che si restringe; dopo un
ponte (68m) la salita diventa sensibile e, attraversato
nuovamente il torrente (82m), risulta severa per alcune centinaia
di metri; dopo la rampa si supera Castel San Giorgio (132m) e la
strada prosegue in falsopiano, supera il ponte (142m) sul
torrente Oxentina ed il bivio (155m) per Vignai ed arriva a
Badalucco (179m), grosso paese allungato lungo le anse del
torrente Argentino. Poco dopo si incontra un bivio (222m); a
sinistra si distacca il vecchio tracciato, stretto e poco
trafficato, con salita molto dolce e costante lungo il torrente,
purtroppo attualmente interrotto per frana. Seguendo a destra
la strada provinciale si supera l'incrocio (236m) con la
provinciale della Colla
d'Oggia (1167m) e si sale con sensibile pendenza e sede
stradale ampia ed agevole; dopo il bivio (388m) per l'isolato
villaggio di Glori si scende dolcemente per un paio di chilometri
fino ad Agaggio Inferiore (371m), dove ci si riconnette al
vecchio tracciato. Si continua alternando rampe e tratti di
falsopiano fino all'ingresso di Molini di Triora, dove si trova
un quadrivio (456m): a destra la strada asfaltata per il Passo
della Teglia (1387m), di fronte la strada per Triora e l'alta
valle, dove si trovano Realdo e Verdeggia
(1097m), a sinistra la strada per la Colla Melosa; presso
l'incrocio sorge una fontana, ultima possibilità di
approvvigionamento d'acqua. Dopo aver svoltato a sinistra si
scende brevemente per effettuare un tornante (449m), attraversare
il torrente (444m) e si procede in falsopiano nello stretto
fondovalle per 1,1 Km fino ad un ponticello (464m); la strada si
impenna e sale con ripida pendenza ed 8 tornanti attraverso fitti
boschi di castagni; alcuni brevissimi falsopiani interrompono ad
intervalli irregolari la dura ascesa. Sul vicino versante
opposto della strettissima valle sorge Triora (776m), che si
ammira dapprima dal basso, poi dalla stessa altezza ed infine
dall'alto. In corrispondenza del 1° tornante (536m) si
trova un sentiero a destra che scende al torrente ed in
corrispondenza del 2° tornante (584m) si ignora la
diramazione a sinistra per il piccolo borgo di Perallo; dopo il
3° tornante (642m) si raggiunge il 4° tornante (701m)
presso l'oratorio di San Giovanni Battista; dopo due tornanti
ravvicinati si affronta l'ampio 7° tornante (791m) e si
raggiunge l'ottavo tornante (839m). Dopo aver doppiato uno
sperone roccioso si entra nell'ampia conca boscosa che la Valle
Argentina forma a monte della strettoia attraversata; lo sguardo
può seguire facilmente la traccia della strada che compie
un semicerchio intorno alla conca. Si continua a salire con
forti pendenze e bel panorama: a nord svetta il maestoso Monte
Saccarello (2200m), vetta più elevata della Liguria e
punto di confine con la Francia ed il Piemonte. Dopo
l'incrocio (1094m) con la strada per San Giovanni dei Prati
(1240m) ed il Monte
Ceppo (1505m) si procede in falsopiano per 800 metri fino
alla Colla di Langan (1127m), valico tra la Valle Argentina e la
Valle del Nervia; vi si incontra la strada che sale da Pigna.
DA
PIGNA ALLA COLLA DI LANGAN Da
Pigna (240m) si affronta una rampa per uscire dal paese sul ponte
di Lago Pico (262m), di fronte alle terme solforose; dopo gli
incroci per Castel Vittorio (420m) e Buggio (445m) si inizia a
salire con stretti e ripidi tornanti in una boscosa ed incassata
valletta. Dopo il 1° tornante (368m) si affrontano altri 4
tornenti e dopo il "Palazzo del Maggiore", dimora
nobiliare oggi adibita a ristorante (610m), si prosegue in costa
nella conca terminale della valle del Nervia, dominata ad est dal
Monte Ceppo (1627m), con pendenze molto impegnative e tracciato
decisamente tortuoso e sempre esposto al sole; si superano le
case Allavena (731m). In un breve tratto di falsopiano si
incontra una fontana del 1894, dedicata alla Regina Margherita
(1017m), poi si riprende a salire faticosamente tra i prati fino
alla Colla di Langan.
DALLA
COLLA DI LANGAN AL MONTE PIETRAVECCHIA Si
continua a salire in costa alternando tratti ripidi a qualche
falsopiano; il fondo stradale risulta in alcuni tratti molto
rovinato e richiede la massima attenzione; dopo un valico
innominato (1140m), che si tocca ma non si attraversa, la salita
diventa poi costantemente ripida ai piedi del Carmo Binelli
(1329m) ed alla Colla Binelli (1274m) dove si lascia a sinistra
la carreggiabile che conduce alla diga di Tenarda (1319m), il cui
transito è riservato agli automezzi dell'ente gestore
della diga. Dopo un tratto di dura ascesa si affronta un
tornante (1359m), detto Curva del Fo, e si raggiunge la Colla
Belenda (1375m), dove si passa sul versante del Nervia; si
prosegue con pendenza sensibile in mezzo al bosco, si gode un
tratto di falsopiano e si riprende a salire con forte pendenza e
bella vista sul lago artificiale di Tenarda, di proprietà
dell'acquedotto municipale di Sanremo. Con un ultimo
impegnativo strappo si perviene alla Colla Melosa (1540m), valico
sul crinale tra due vallette laterali della Valle del Nervia; vi
sorge un rifugio-ristorante in mezzo alle pinete; la località
presenta un bel panorama sui monti Pietravecchia (2038m) e
Toraggio (1973m) ed è meta di molte gite per la sua
amenità e le possibilità escursionistiche. Dalla
Colla Melosa la strada continua per 200 metri con asfalto
dissestato e pieno di buche fino ad una sbarra, solitamente
aperta nella stagione estiva, e poi procede non asfaltata con
forte pendenza nel bosco. In corrispondenza di una curva a
destra (1586m), dove sono presenti dei cartelli di avvisi
generici, si lascia a sinistra la breve diramazione di accesso al
Colle
della Sella (1573m). Il percorso procede non asfaltato con
forte pendenza dapprima nel bosco e poi lungo ripide pareti
rocciose ed affronta due tornanti (1659m e 1698m); dopo un tratto
lungo le dirupate pendici del Monte Pietravecchia ed un altro
tornante (1778m) si raggiunge l'incrocio (1857m) dove si imbocca
la carreggiabile, interdetta al traffico motorizzato, che conduce
fino alla cima del Monte Pietravecchia abbandonando il percorso a
destra che conduce alla Porta
Bertrand (1961m), alla Cima
di Marta (2136m), al Balcone
di Marta (2123m) ed alla Colla
di Sanson (1707m). Si supera la Sella d'Agnaira (1869m) e
si sale in costa sfiorando senza protezione un profondo burrone
fino al Colle delle Vallette (1909m), situato proprio sul
confine. Si prosegue nel bosco su strada spesso coperta di
erba e si affrontano alcuni tornanti fino ad una radura con resti
di fortificazioni presso la cima del monte; se il tempo è
limpido il panorama è spettacolare, ma spesso nei mesi
estivi si ha formazione di nuvole basse che avvolgono
completamente la cima in una fitta nebbia.
(Itinerario
percorso il 16/08/1990)
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