La
montagna, ben riconoscibile perché vi sorgono le grandi
antenne di ricezione e trasmissione di una base Nato dismessa nel
1995, si trova tra la Val Camonica e la Val di Caffaro ed è
raggiungibile mediante una strada asfaltata, che si distacca
dalla ex strada statale N. 345, "delle Tre Valli", che
sale dalla Valtrompia e, dopo il bivio della Sella dell'Auccia,
continua a fondo naturale fino al Giogo
della Bala (2136m) e scende al Passo
di Crocedomini, che collega la Val Camonica con la Val di
Caffaro; il nome deriva dal fatto che la zona è utilizzata
per la nidificazione dai galli cedroni. La strada sale larga e
ben strutturata ma molto dura dalla Valtrompia fino al Passo
del Maniva (1664m), sullo spartiacque tra Valtrompia e Val di
Caffaro, poi corre in costa lungo il crinale sempre molto ripida;
al Goletto delle Crocette, o Passo di Dasdana, passa decisamente
sul versante del Caffaro, dove si snoda fino alla sommità.
Da
Brescia (149m) si percorre quasi sempre in falsopiano
l'industrializzata e trafficata Valtrompia superando un paese
dopo l'altro quasi senza soluzione di continuità
dell'abitato; dopo Gardone Valtrompia (320m), centro principale
della vallata, ed il successivo centro di Marcheno (372m) la
valle diventa meno popolata e, superato Brozzo (401m), si
attraversano le strette gole del Mella. In leggera ma costante
ascesa si incontrano i paesi di Tavernole sul Mella (471m) e
Lavone (503m), dove si lascia a sinistra il tracciato per il
Colle di
San Zeno (1434m), e le frazioni di Aiale (536m) e Predondo
dopo la quale si lascia a sinistra ad un incrocio (589m) la
diramazione per il Santuario della Madonna della Misericordia
(708m); si attraversa la parte bassa (626m al semaforo con Via
Brentana) di Bovegno alla base del paese alto (684m), primo
centro dedicato all'attività turistica prevalente
nell'alta valle in contrasto con la vocazione industriale della
parte inferiore gravitante verso la pianura. Dopo Bovegno si
attraversa su un ponte (638m) il Mella di Graticelle mentre la
valle piega ad est e diventa stretta e ricca di boschi; si
procede in facile ascesa incontrando gli impianti delle miniere
che caratterizzano queste gole; in decisa salita si arriva a
Collio (836m), centro turistico posto in un'ampia conca; sul lato
sinistro della chiesa si trova una bella fontana; si continua con
salitelle e falsopiani sino a San Colombano, un tempo piccolo
villaggio rurale, oggi completamente trasformato dall'espansione
turistica. In corrispondenza del 1° tornante (935m) presso
il cimitero ed appena prima della chiesa (941m) si può
scegliere se seguire la moderna circonvallazione meno ripida che
passa presso il cimitero e dopo il campo di calcio affronta il 2°
tornante (943m) per passare ad ovest del centro abitato oppure
percorrere la vecchia strada in mezzo alle case che
nell'attraversamento del paese diventa durissima per circa 500
metri intersecando per due volte la circonvallazione sulla quale
finalmente si immette; seguendo la circonvallazione dopo una
cappella divenuta “Museo della Grande Guerra” si
affronta l'ampio 3° tornante abbastanza pedalabile ed una
nuova ripidissima rampa di circa 600 metri dopo il 4°
tornante (1001m). Si esce dal paese e dopo un ponte sul
torrente Gambidolo (1058m) presso il cartello del Km 41 la
pendenza diventa più ragionevole prima di affrontare il 5°
tornante (1068m) ed il 6° tornante (1087m), in corrispondenza
del quale si ignora la diramazione a sinistra. Con una stretta
curva (1134m) si aggira un crinale dove sorge una cappellina e si
percorre un lungo tratto in costa con forti pendenze lasciando a
sinistra (1186m) una carreggiabile per una fattoria e poco dopo
presso una fontana (1208m) una sterrata per alcune case. Dopo
i ravvicinati 7° tornante (1259m) ed ottavo tornante (1275m)
si affronta una curva insidiosa fra le case di Roccarolo (1306m)
e si incontrano 300 metri di falsopiano. Dopo aver doppiato
uno sperone della montagna si entra nell'ultima conca che chiude
la Valtrompia e si procede in costa fra i boschi con dura
pendenza; si affrontano il 9° tornante (1411m) e, dopo la
Colonia Beretta, il 10° tornante (1426m) davanti all'albergo
Pineta; un brevissimo falsopiano consente di rifiatare ma subito
si riprende a salire ripidamente; dopo il Pian della Pietra di
Mezzo si affrontano ravvicinati l'undicesimo tornante (1477m), il
12° tornante (1493m), il 13° tornante (1505m) ed il 14°
tornante (1522m). Dopo un tratto in costa ormai al limite
della vegetazione boschiva si superano il 15° tornante
(1599m), il 16° tornante (1609m) ed il 17° tornante
(1624m) e si raggiunge il bivio (1637m) per r il Passo del
Maniva. Svoltando a destra si perviene con 300 ripidissimi
metri al Passo
del Maniva (1664m), posto sul crinale tra Valtrompia e Val di
Caffaro in una zona molto frequentata per la pratica degli sport
invernali; vi sorgono due rifugi e vi si gode un ampio panorama
sia sulla Valtrompia ad ovest, sia su Bagolino (712m) in Val di
Caffaro ad est, raggiungibile con la strada asfaltata
dell'opposto versante, sia sulle vette dell'Adamello a nord; una
carreggiabile aggira la testata della Valtrompia snodandosi in
costa tra le rocce franose con alcune gallerie, supera il Passo
del Dosso Alto (1727m), il Passo della Berga (1527m) ed il Passo
della Spina (1521m) e raggiunge il Passo
del Baremone (1418m) da dove una stretta e ripida strada
asfaltata scende ad Anfo (391m), sul lago d'Idro. Proseguendo
lungo la ex statale, sempre ampia e ben tenuta, si procede in
costa tra i prati puntando verso ovest ai piedi del Dosso delle
Liti (1751m), sempre in sensibile ascesa; presso il rifugio
Bonardi si affrontano due tornanti (1743m e 1761m) ai piedi del
Monte Maniva ed un tratto ripidissimo che porta con due tornanti
ravvicinati ad un piazzale al Goletto dei Zocchi (1850m) sul
crinale tra la Valtrompia e la Val di Caffaro. Si continua
panoramicamente sul crinale per breve tratto, poi si torna in
Valtrompia con una breve ed improvvisa discesa a cui fa seguito
un tratto in durissima salita; dopo aver percorso tutta la conca
alla base del Goletto delle Crocette con pendenza leggermente
meno ripida si affronta un tornante (2062m) con impressionante
vista a picco su San Colombano, 1000 metri più in basso, e
si raggiunge il punto (2085m) dove la strada passa in Val di
Caffaro sul lato ovest della sella di valico. Una breve
stradina sterrata scende brevemente a destra al punto geografico
(2070m) del Goletto delle Crocette o Passo di Dasdana, toponimo
presente nel cartello di valico, dove si biforca: il ramo di
sinistra scende al Lago di Dasdana (1878m) mentre il ramo di
destra sale ad una cima dove sorge la stazione di arrivo di un
impianto di risalita (2085m).. Si continua in falsopiano sul
versante del Caffaro alle pendici del Monte Dasdana (2194m)
sovrastando il laghetto di Dasdana e con una breve ma ripida
discesa si perviene al Goletto di Ravenola (2071m), solitaria
sella tra la Valcamonica ad ovest e la Val di Caffaro ad est, in
una zona di estesi pascoli; sul versante camuno si trovano i
laghetti di Ravenola. Il tracciato scende ancora fino ad un
secondo passo (2047m) innominato dove la strada riprende a salire
ripidamente ancora asfaltata ai piedi del Dosso dei Galli; in
facile ascesa sul versante camuno si arriva al bivio della Sella
dell'Auccia (2103m) dove si lascia a sinistra la strada dapprima
asfaltata e poi a fondo naturale per il Giogo
della Bala (2162m). A destra un cancello blocca il
passaggio dei mezzi a motore ma un passaggio consente l'accesso
ai ciclisti ed ai pedoni; si sale con dure pendenze su fondo
asfaltato ancora generalmente buono anche se le fessure aperte
nell'asfalto sono state conquistate dall'erba; con i due tornanti
conclusivi si raggiunge dal lato orientale la vetta del monte: un
cancello solitamente aperto immette nell'ampio piazzale sulla
sommità; a destra ci sono gli edifici della base
abbandonata mentre le due grandi antenne sorgono sul lato
occidentale della cima del monte (2185m). Si gode un ampio
panorama in ogni direzione; a nord si vedono le vette del
massiccio dell'Adamello, verso nord-ovest i monti della
Valcamonica ed in lontananza i ghiacciai del Bernina, verso
nord-est i monti del Trentino mentre verso sud-est lo sguardo
arriva al Lago di Garda.
(Itinerario percorso il
13/07/2019)
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