Il
Monte Belvedere (2641m) si trova sul punto di confluenza tra il
Vallone del Rutor ad est ed il vallone del Colle
del Piccolo San Bernardo (2188m) ad ovest sul lato italiano e
della Valle dell'Isère sul versante francese; la
panoramica strada non asfaltata interamente ciclabile di origine
militare ed oggi utilizzata al servizio dei numerosi impianti di
risalita del comprensorio sciistico La Thuile-Piccolo San
Bernardo raggiunge la stazione di arrivo (2613m) della seggiovia
Monte Belvedere. La vetta del monte deve essere raggiunta a
piedi mentre sul lato orientale della montagna si trova sul
confine di stato il Colle del Belvedere (2569m). Da La Thuile
ci sono due possibilità per il tratto fino a Les Suches:
la più comoda è il tracciato asfaltato che segue la
strada statale del Colle del Piccolo San Bernardo e poi devia per
arrivare a Les Suches, la più difficile è la strada
sterrata Comino che si inerpica direttamente a Les Suches; per la
descrizione della strada asfaltata vedi Les
Suches (2175m).
Dal centro di La Thuile (1441m) si
imbocca la strada che dal parcheggio sottopassa la strada del
Piccolo San Bernardo oppure la strada per Entreves che passa
davanti alla cappella di Santa Barbara; quando le due strade si
riuniscono si passa davanti alla stazione di partenza della
cabinovia (1466m) e presso le stazioni di partenza di due
seggiovie; quando la strada principale piega a sinistra
attraversando il torrente su un ponte si imbocca a destra la
stradina ancora asfaltata che raggiunge il campeggio Rutor
(1470m), dove si svolta a destra imboccando la strada a fondo
naturale Comino che si infila nel bosco. I primi duecento
metri sono facili su ottimo fondo naturale compatto, poi il
tracciato sale ben ombreggiato con dure pendenze; si affrontano
il 1° tornante (1519m) ed il ben distanziato 2° tornante
(1578m), poi si arriva al 3° tornante (1649m) presso la
stazione di arrivo della seggiovia “Maison Blanche”;
si continua in forte salita con fondo più sassoso ed
impegnativo; dopo il 4° tornante (1725m) si incontra un
tratto con dislivello tra il lato a monte dal buon fondo ed il
lato a valle più sconnesso. La salita si snoda nel
bosco e quando gli alberi si diradano si gode un ampio panorama;
si incrociano più volte i tracciati della seggiovia e
della cabinovia e si supera senza difficoltà una piccola
frana; i tornanti diventano più ravvicinati e si
affrontano il 5° tornante (1805m), il 6° tornante
(1858m), il 7° tornante (1908m), l'ottavo tornante (1928m),
il 9° tornante (1951m), il 10° tornante (1978m) ed il
vicino 11° tornante (1986m). Dopo il 12° tornante
(2016m) si attraversa un'ampia radura che consente di vedere in
alto le costruzioni di Les Suches; dopo il 13° tornante
(2042m) ancora nel bosco si ritorna tra i prati con ampia vista
sul ghiacciaio del Rutor. Quando si arriva al 14° tornante
(2055m) non bisogna spaventarsi per la sterrata che sale
verticalmente per la tangente e si continua lungo la stradina per
raggiungere il 15° tornante (2072m) presso la stazione di
arrivo della seggiovia “Bosco Express” (2088m); si
arriva ad un incrocio dove si lascia a destra la sterrata che
raggiunge la stazione della seggiovia e si tiene a sinistra
attraversando un boschetto e sbucando in splendida posizione
panoramica nel Vallone del Rutor. Dopo una stalla si affronta
il 16° tornante (2126m), si supera il 17° tornante
(2149m) appena sotto la stazione di arrivo della cabinovia e con
il 18° tornante (2166m) si arriva davanti alla stazione di
arrivo della cabinovia (2175m). Si incontra un fondo asfaltato
ed in breve si arriva a Les
Suches nel punto di arrivo (2208m) della strada asfaltata che
si dirama dalla strada del Colle del Piccolo San Bernardo e che
può rappresentare un'alternativa più facile
rispetto alla strada Comino appena descritta; vi si trovano un
piccolo parcheggio ed una fontana, imperdibile occasione di
rifornimento di acqua freschissima. Si continua su strada a
fondo naturale che supera la lapide in ricordo dei civili
francesi massacrati dai nazisti nel 1944 e continua con splendido
panorama sul ghiacciaio del Rutor e la altre montagne del vallone
snodandosi con buon fondo e forti pendenze ai piedi della
costiera rocciosa di Terre Noire in mezzo agli impianti
sciistici; 1 chilometro dopo Les Suches si passa poco a valle
della stazione di partenza (2301m) della seggiovia Chaz Dura. Con
un tornante si supera un dosso ai piedi di un roccione e si
scende dolcemente per circa 150 metri mentre sulla destra compare
per la prima volta il Col de la Fourclaz, facilmente
individuabile per la stazione di arrivo di una seggiovia; si sale
decisamente fino ad un incrocio (2463m, 3 chilometri dopo Les
Suches) dove si lascia a destra il tracciato che in breve sale al
vicino Col
de la Fourclaz (2487m). Si continua con fondo più
difficoltoso ma sempre ben ciclabile alternando forti pendenze e
tratti meno difficili; di fronte risultano ben individuabili il
colle sulla sinistra, la cima del monte e l'arrivo della
seggiovia. Si affronta con buon fondo il primo di 5 tornanti
ravvicinati; dopo il 2° tornante (2524m) si incontra un breve
falsopiano ma dopo il 3° tornante (2530m) si affronta il
tratto più difficile con forte pendenza e fondo abbastanza
sconnesso anche se superabile rimanendo in sella; si supera il 4°
tornante (2544m) e dopo il 5° tornante si arriva sul crinale
(2551m) tra il Vallone del Rutor ad est ed il vallone del Colle
del Piccolo San Bernardo ma senza attraversarlo. Si
procede
con buon fondo naturale e due rampe seguite da tratti dalla
pendenza moderata e con un'altra rampa si raggiunge il
Colle del Belvedere (2569m), dove il percorso si snoda sul lato
occidentale dell'insellatura (2580m) più in alto rispetto
alla base dell'insellatura stessa dove sorge il cippo di confine
ed alla quale si può scendere con una brevissima e
ripidissima carreggiabile. Si entra in territorio francese e
dopo 150 metri di salita moderata si incontra un bivio (2590m)
mentre si apre una vastissimo panorama sulla valle dell'Isère,
i monti della Savoia ed il massiccio della Vanoise; al bivio si
tralasciano la strada diritta che raggiunge la stazione di arrivo
di un'altra seggiovia in territorio francese ed il sentierino che
si dirige verso le caserme diroccate, si svolta a destra, si
passa presso un vecchio bunker che domina il colle e si rientra
in Italia. Con gli ultimi 150 metri sempre ciclabili si
raggiunge lo spiazzo presso la stazione di arrivo (2613m) della
seggiovia alle pendici settentrionali della vetta; si gode un
panorama bellissimo sul Monte Bianco verso ovest e sul ghiacciaio
del Rutor ed il vallone dove si vede distintamente il tracciato
della strada appena percorsa nonostante le strutture
dell'impianto di risalita e le reti di protezione della pista da
sci infastidiscano la visuale. Se si vuole godere di un
panorama ancora migliore occorre inerpicarsi in vetta al Monte
Belvedere: dal bivio in territorio francese si imbocca il
sentiero che conduce alla caserme in rovina e che risulta
parzialmente ciclabile e poco pendente fino alla prima caserma,
poi si sale faticosamente spingendo o portando la bicicletta fino
all'anticima (2620m) dove sorgono i ruderi della casermetta più
alta; gli ultimi metri fino alla vetta (2641m) richiedono
un'arrampicata più difficoltosa ma già
dall'anticima si gode un fantastico panorama sul Monte Bianco e
una vista vastissima sul territorio della Savoia.
(Itinerario
percorso il 28 agosto 2014)
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