Il
valico collega la piacentina valle del torrente Nure con la
parmigiana valle del torrente Ceno mediante una buona strada
asfaltata; sul versante del Ceno la strada coincide in gran parte
con il percorso che conduce al Passo
del Tomarlo (1482m) e raggiunge il punto più elevato
del percorso (1519m) prima di discendere al passo. Il percorso
si snoda attraverso vallate verdi, tranquille e poco frequentate
con splendidi panorami nel tratto più elevato.
Sul
versante nordoccidentale da Piacenza si raggiunge senza
difficoltà il comune di Bettola (323m) seguendo le
indicazioni per la Val Nure. A Bettola si attraversa il
torrente, si scende brevemente e si affronta un impegnativo
tratto di salita; dopo un pezzo di leggera ascesa si discende
sensibilmente per 1 Km con due tornanti fino alla frazione di
Maiolo; si prosegue in leggera salita e si percorre un tratto in
costa alti rispetto al letto del Nure. Dopo la frazione di
Olmo (410m) si continua in falsopiano e con una leggera discesa
si raggiunge Farini (424m); dopo aver attraversato il torrente si
sale moderatamente con numerose curve, poi si continua quasi in
piano fino all'incrocio dove si lascia a sinistra la strada che
attraverso il Passo di Pianazze (987) conduce nella valle del
torrente Ceno. Dopo aver attraversato il Nure (488m) si sale
moderatamente fino al villaggio di Bosconure, si lascia a destra
ad un incrocio (520m) la diramazione per Centenaro e si procede
in falsopiano fino al Ponte Nano (541m) sul quale si riattraversa
il torrente. Si procede in ascesa moderata ma episodicamente
più sensibile; la strada si snoda nel fitto bosco che
ricopre i versanti della stretta valle; in leggera discesa si
raggiunge Ferriere (626m), dove si attraversa ancora il Nure;
subito ad ovest del ponte si apre una piazzetta dove si trova una
fontanella; a destra si dirama la strada per il Passo
del Mercatello (1053m). Si prende la strada a sinistra e
finalmente inizia la salita vera e propria al valico con pendenza
sensibile; il tracciato è ampio ma presenta molte curve;
si superano le frazioni Folli (679m) e Casalco (778m) ed in
salita moderata si raggiunge Gambaro (858m); si continua in
falsopiano aggirando la testata di una valletta laterale in
località Case Bernardi (868m), poi si riprende a salire
moderatamente superando il valico di Colla di Gambaro (890m) ai
piedi di una piccola prominenza (963m) per tornare nella valle
principale. Si incontra un tratto di falsopiano interrotto da
una brevissima rampetta; dopo il bivio (982m) per Retorto si
continua nel bosco con buon fondo stradale e moderata ascesa; con
due ampi tornanti si raggiunge Selva (1107m), frazione di case
sparse in una bella conca; dopo un ampio tornante si passa sopra
l'abitato e, dopo avere lasciato a destra ad un incrocio (1165m)
la strada per il Passo
della Crociglia (1469m), si inizia l'aggiramento della
testata terminale della valle del Nure, dominata a sud dal Monte
Bue (1777m), sulla cui vetta sono visibili le stazioni terminali
degli impianti di risalita di Santo Stefano d'Aveto, l'unica
stazione di sport invernali della provincia di Genova. Il
percorso continua nel bosco con fondo stradale asfaltato ma
rovinato e pendenza sempre regolare e moderata; si gode un ampio
panorama sull'amena e verde valle del Nure e le montagne
circostanti; a due chilometri dal passo si incontra un ristorante
(1288m); con pendenza leggermente più accentuata si
affronta l'ultimo tratto che conduce al passo. Il valico è
un luogo solitario dominato a nord dal Monte Zovallo (1494m) ed a
sud dal Monte Maggiorasca (1799m).
Sul versante orientale
il percorso inizia da Bardi (604m), principale centro abitato
della valle del torrente Ceno e nodo stradale posto in pozione
elevata rispetto al fondovalle; si scende moderatamente
oltrepassando l'incrocio (545m) dove si lascia a sinistra la
strada per Carpana, Cereseto, il Passo della Colla (965m) e
Bedonia. Si continua in falsopiano fino a Vischeto di qua
(535m), poi si riprende a scendere passando per Vischeto di là
(511m) e dopo una breve semigalleria artificiale si percorre
l'alto ponte (468m) sul torrente Ceno che in questo tratto scorre
in una gola; si inizia a salire moderatamente con gli ampi 1°
tornante (472m) e 2° tornante (484m) ed in corrispondenza del
3° tornante (511m) si lascia a sinistra la diramazione per la
località Murelli. Si oltrepassano le località
Raffi (534m) e Cabriolini (562m) e si riprende a scendere con il
4° tornante (528m) ed il 5° tornante (520m) e si
riattraversa il torrente Ceno su un moderno Ponte (490m) dal
quale si vede il vicino vecchio ponte abbandonato ma ancora
esistente. Si risale moderatamente fino ad un incrocio (563m)
dove si lascia a destra la strada per Pione ed il Passo delle
Pianazze (970m) e si effettua il 6° tornante ricominciando a
scendere; dopo il 7° tornante (538m) si attraversa su un
ponte il torrente Porcellana, affluente del Ceno, e si prosegue
in falsopiano costeggiando il torrente Ceno fino a Ponte Lecca
dove si attraversa su un ponte (540m) il torrente Lecca presso la
sua confluenza nel Ceno. Si continua senza difficoltà
riattraversando il torrente Ceno su un ponte (541m) e si passa
poco sopra il Molino di Scopolo; in moderata salita si raggiunge
l'incrocio (610m) dove si lascia a sinistra la strada per Pilati
e Scopolo; ad un altro incrocio (637m) si ignora una diramazione
a destra senza indicazioni. La valle si apre in un'ampia conca
e si arriva a Masanti, frazione di Bedonia; in corrispondenza
dell'ottavo tornante (687m) si lascia a destra la strada per il
centro del paese mentre la strada provinciale sale con il 9°
tornante (701m) e transita sopra le case; il tracciato oltrepassa
uno stabilimento per l'imbottigliamento di acqua minerale e
continua a lungo in falsopiano a mezza costa in ambiente
solitario. In località Case Draghi (725m) si trova
l'incrocio dove si lascia a sinistra il percorso che raggiunge
Bedonia attraverso il Valico di Monte Vacca (800m); si tiene a
destra e si scende leggermente per attraversare il ponte (712m)
sul torrente Ceno presso Ponteceno. Si continua in leggera
ascesa lungo una vallata amena popolata di case sparse; si
lasciano a destra (723m) una diramazione per Fontanino e più
avanti una diramazione per Cerri e Calice, al successivo incrocio
(753m) si ignora la diramazione a destra per Porcile e si arriva
ad Anzola (767m) dove si ignora la strada a destra e si
attraversa il ponte sul torrente Anzola appena prima di passare
davanti alla chiesa. All'uscita dal paese ad un incrocio
(767m) si ignorano a sinistra due strade, una che attraversa il
torrente Ceno e l'altra che segue il suo fondovalle. Si
comincia a salire con forti pendenze e si affrontano il 10°
tornante, l'undicesimo tornante (829m), il 12° tornante
(851m), l'ampio 13° tornante, il 14° tornante (894m),
l'ampio 15° tornante dopo le prime case di Casalporino, il
16° tornante dopo la chiesa di San Bernardo, il 17°
tornante ed il 18° tornante presso il quale sorgono le case
alte di Casalporino e si trova l'incrocio (949m) dove si lascia a
destra la strada per Selvola. In corrispondenza di un curvone
a destra (990m) si lascia a sinistra la diramazione per Volpara;
su strada sempre bella ed ampia si affrontano il 19° tornante
(1023m) ed il 20° tornante (1042m) in ambiente aperto tra i
prati; dopo un traversone in località Costa di Volpara si
superano il 21° tornante (1126m), il 22° tornante
(1158m), il 23° tornante (1247m), il 24° tornante
(1271m), il 25° tornante (1374m) ed il 26° tornante
(1390m). Si percorre l'ultimo tratto nel bosco alle pendici
orientali del Monte Tomarlo (1602m) fino all'incrocio (1469m) nei
pressi del Passo del Tomarlo (1482m): prendendo a sinistra in 400
metri si raggiunge il passo citato. Svoltando invece a destra
si procede in leggera ascesa per 2 Km fino a raggiungere il punto
culminante (1510m secondo la carta tecnica regionale) alle
pendici orientali del Monte Maggiorasca; il panorama risulta
molto ampio e, nelle giornate limpide, lo sguardo spazia sulle
vicine valli del Ceno e del Taro, sull'alto Appennino
Tosco-Emiliano e sulle svettanti Alpi Apuane spingendosi fino al
Mare Tirreno dove risulta visibile l'isola della Gorgona; un
cartello recentemente installato dalla provincia di Parma
fornisce invece la quota 1519m avvertendo che si tratta del punto
più alto dell'Appennino Ligure raggiunto da strade
provinciali. Si scende dapprima dolcemente e poi sensibilmente
fino a raggiungere il Passo dello Zovallo.
(Itinerario
percorso il 13/06/1998 ed il 12/09/2010)
|