Il
valico collega le valli della Tinée e della Vésubie
mediante una buona strada asfaltata; entrambi i fiumi sono
affluenti del Var, nel quale sfociano a 7 chilometri di
distanza. Pertanto risulta possibile compiere l'intero giro
con base di partenza ed arrivo a Plan du Var, dove la Vésubie
si getta nel Var; per la salita è consigliato il versante
della Tinée, che crea problemi al ritorno a causa delle
gallerie, mentre all'andata si percorre la vecchia strada lungo
le gole. Il versante della Tinée è
caratterizzato da 27 Km di fondovalle senza difficoltà e
da 17 Km di continua ed impegnativa salita; la valle della
Vésubie viene percorsa in moderata salita fino a
Saint-Martin-Vésubie, dove si affronta la dura parte
conclusiva.
Sul versante occidentale si parte da Plan du
Var (143m) seguendo in falsopiano la valle del Var e superando il
piccolo borgo di Chaudan (164m), poi il tracciato si snoda
attraverso le strette e rocciose gole denominate "Défilé
de Chaudan", lungo la strada nazionale N. 202 che collega
Nizza a Digne ed è percorsa da un intenso flusso di
traffico; per questo sono state aperte due lunghe gallerie a
senso unico in discesa, mentre in salita si percorrono sempre a
senso unico le gole con strada tortuosa e due sole brevi
gallerie. Al Pont de la Mescla o Pont de la Tinée
(186m) si svolta nella tranquilla valle della Tinée,
inizialmente stretta e rocciosa, poi aperta e verde; la strada
procede in leggera salita o falsopiano superando il Pont de la
Balma Nègra (197m), la Courbaisse (225m), il
Pont-de-la-Lune (228m), dove si lascia a destra la strada per il
Col
d'Andrion (1681m), ed i piccoli abitati di Roussillon e
Pont-de-Clans (296m). Dopo la centrale elettrica di Bancairon
(346m) si percorrono in sensibile salita delle brevi gole, poi si
continua in falsopiano sino a la Bollinette; dopo una breve
discesa fino al bivio (430m) per Ilonse (1210m, 11 Km) si
affronta una decisa salita fino alle due gallerie che precedono
il bivio (479m), 4 Km prima di Saint-Sauveur de Tinée
(497m), dove si abbandona il fondovalle per imboccare la ben
segnalata strada per la Valdeblore. Si affronta subito il
primo tornante e si sale con forte pendenza e con due brevi
gallerie lungo il ripido fianco della valle della Tinée
con bel panorama sulla vallata e le sue montagne; in qualche
punto il tracciato risulta un po' esposto e protetto solo da un
basso muretto verso la ripida scarpata; si aggira il costone
sulla cui sommità sorge il Fort de Rimplas, ben visibile
per chi risale la valle della Tinée prima dell'incrocio
dove inizia la salita e si entra nella Valdeblore, profonda e
strettissima al suo sbocco, ampia e larga nella parte centrale e
superiore. Dopo un tratto solitario la salita diventa meno
dura e si attraversa una zona di costruzioni sparse superando la
località Les Vignes; si affrontano poi alcuni tornanti sul
versante settentrionale della vallata; dopo i primi due tornanti
si percorre un ponticello (811m). Dopo il 4° tornante ed
il 5° tornante (834m) si procede con pendenza moderata, si
superano il 6° tornante (868m) ed il 7° tornante e si
oltrepassa il bivio (892m) per Rimplas; la salita diventa molto
impegnativa e si continua con forte pendenza in costa fino a
Valdeblore la Boline; dopo il ponticello (995m) sul torrente Gros
si procede con un breve tratto pianeggiante fino ad un incrocio
(1000m), poi si passa presso il liceo di montagna e si riprende a
salire sensibilmente; presso la chiesa di Saint-Jacques si
effettua un tornante a sinistra, poi si esce dall'abitato e si
affronta il 9° tornante. In forte salita si raggiunge la
vicina Valdeblore la Roche (1115m), dove si trova una fontana,
poi si procede tra i prati con pendenza più moderata. Dopo
il 10° tornante si passa davanti alla Chapelle Saint-Joseph e
subito dopo si affronta l'undicesimo tornante (1198m); si
raggiunge Saint-Dalmas Valdeblore (1300m), principale centro
della vallata con la sua antica chiesa del Sacro Cuore davanti
alla quale si trova una fontana; si procede in forte salita
superando vari esercizi turistici e si incontrano il penultimo
tornante (1348m) e l'ultimo tornante (1382m) in corrispondenza
del quale si lascia a sinistra la Route des Lacs de Millefonts
(2040m). Con un impegnativo tratto in costa tra le pinete si
arriva al valico, riconoscibile da lontano per le orribili
costruzioni che lo deturpano. Il passo è una stretta
sella boscosa, aperta tra il Baus de la Frema (2246m) a nord ed
il monte Le Suc (1656m) a sud, dove sorgono alberghi, bar e
ristoranti che formano la località turistica e di sport
invernali denominata "la Colmiane"; sul lato
settentrionale del parcheggio si trova una bella fontanella di
acqua fresca.
Sul versante orientale a Plan du Var (143m)
si abbandona il fondovalle del Var imboccando la stretta valle
della Vésubie; si procede in falsopiano senza nessuna
difficoltà tecnica; in occasione dei punti più
stretti delle gole si incontrano due gallerie abbastanza lunghe
ma ben illuminate. A Saint-Jean la Rivière (285m) si
trova una fontana, poi si continua in falsopiano nelle strette
gole rocciose con qualche leggera discesa fino al ponte sulla
Vésubie, dopo il quale si procede con tratti di moderata
ascesa; quando la valle si allarga si attraversa ancora il fiume
presso le Suquet (340m) dove si incontra una salita sensibile
fino ad una breve galleria in località la Giandola, poi si
procede quasi in piano fino a Lantosque; ad un incrocio in
località le Fourcat (427m) una deviazione a sinistra porta
nel centro del paese (474m) mentre a destra si può seguire
la circonvallazione; i due percorsi si riuniscono a nord di
Lantosque al Pont de Martinet (469m). Poco dopo la valle si
apre e si oltrepassa l'incrocio (500m) dove si lascia a destra il
percorso che conduce a la Bollène-Vèsubie ed al Col
de Turini (1607m). Si procede in moderata ascesa nella
popolata e coltivata valle; in frazione Gordolon si lascia a
sinistra la diramazione che attraversa il centro di Roquebillière
(609m) e si continua sulla strada principale lasciando a destra
ad un incrocio (565m) la strada per il Vallon de Gordolasque che
termina al Pont
du Countet (1690m). Si raggiunge Roquebillière
Vieux (596m) dove si trova una fontana e si incontra il tracciato
che sull'altra sponda della Vésubie ha attraversato il
centro di Roquebillière. Il tracciato continua in
moderata salita attraversando il Pont d'Espaillart (690m) ed il
Pont de la Muselle (767m) ed incontrando due fontane; si
raggiunge Saint-Martin-Vésubie (960m), importante e
frequentato centro turistico, che si attraversa con alcune
insidiose curve e due tornanti in forte ascesa. Si lascia a
destra la strada per il Santuario della Madone
de Fenestre (1904m), si continua seguendo le indicazioni per
le Boréon e si procede in falsopiano fino ad un ponte
(975m), dove inizia una ripida salita tra le numerose ville; con
pendenza più moderata si raggiunge il Pont Maissa (1121m),
dove si svolta a sinistra abbandonando la strada che risale il
settore più elevato della valle della Vésubie. Il
tracciato si snoda ripido nel bosco lungo il versante occidentale
della valle; dopo il 1° tornante (1282m) in posizione
panoramica la pendenza diminuisce pur mantenendosi impegnativa e
con splendida vista sull'alta valle della Vésubie, le cime
più alte delle Alpi Marittime ed il grandioso Vallon de la
Madone de Fenestre si percorre il tratto che conduce al 2°
tornante (1344m). Si incontra un tratto roccioso e si
attraversano due brevi gallerie, poi il tracciato volge verso
ovest, si rientra nel bosco e si affronta con impegnative
pendenze il tratto finale che conduce al passo.
(Itinerario
percorso il 25/08/1986 ed il 17/07/2014)
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