Il
valico collega il basso Piemonte e la riviera ligure di ponente
attraverso la Val Vermenagna a nord e la valle del Roia a sud; la
valle del Roia risulta politicamente francese nella parte
superiore ed italiana nell'ultimo tratto verso il mare. La
strada statale N. 20, importante e trafficata arteria asfaltata,
attraversa il passo con la galleria di 3,2 Km (ingresso sud a
quota 1279 e ingresso nord a quota 1321) costruita dal 1873 al
1882, il più antico traforo stradale delle Alpi; le
biciclette non possono percorrerla. Alla sommità del
colle sale con molti tornanti una stradina non asfaltata,
decisamente adatta per le biciclette da montagna, sul versante
francese; sul versante italiano la strada risultava asfaltata
fino ad un chilometro dalla sommità ma nel 2018 è
stato asfaltato anche l'ultimo tratto per cui il versante nord
risulta ora interamente asfaltato. Sotto il passo si trova
pure il traforo ferroviario della linea Cuneo-Ventimiglia che
percorre le valli di accesso intersecando più volte la
strada ed arrampicandosi con arditi viadotti e gallerie
elicoidali.
ATTENZIONE
: A SEGUITO DELLA TREMENDA ALLUVIONE DEL 3 OTTOBRE 2020 LA STRADA
E' STATA DISTRUTTA IN MOLTI PUNTI E RESTERA' A LUNGO
IMPRATICABILE.
A
Ventimiglia si lascia la Riviera Ligure di Ponente e si imbocca
la strada statale N. 20 all'incrocio sul lato orientale del ponte
sul Roia; si può scegliere se seguire la vecchia strada
tra le case con il passaggio a livello oppure se imboccare il
viadotto che corre scavalcando il greto del Roia in mezzo
all'ampia vallata; a monte dell'autostrada i due tracciati
convergono. Si procede senza difficoltà lungo la
strada, spesso trafficata, fino a Trucco (52m), piccolo abitato
posto a valle delle gole del Roia, che si possono attraversare
con le modernissime gallerie oppure seguendo il vecchio e
tranquillo tracciato, consigliabile alle biciclette, che segue il
sinuoso andamento della valle con due brevi tratti non asfaltati;
in mountain-bike si può percorrere il tracciato sempre in
sella mentre in bicicletta da corsa occorre percorrere a piedi
qualche decina di metri. Si continua seguendo il vecchio
tranquillo percorso con qualche tratto di moderata salita fino ad
Airole (149m), dove si trova l'imbocco settentrionale della
galleria. Si procede in leggera discesa fino ad un ponte, poi
si risale sensibilmente sull'opposto versante; dopo una breve
galleria si continua in leggera discesa fino a San Michele
(139m); subito dopo il piccolo abitato si distacca una stradina
molto tranquilla, ma a tratti ripidissima, che conduce ad
Olivetta (292m) e, dopo il confine francese, al Col de Vescavo
(490m) ed a Sospel (349m). Dopo il piccolo nucleo di Fanghetto
(205m) si supera la frontiera e si continua lungo la tortuosa
strada nazionale francese N. 204 in falsopiano e leggera salita
percorrendo una galleria non illuminata; dopo un tratto di strada
ampia e rimodernata si procede nuovamente su strada dal tracciato
pieno di curve che percorre la strettoia dove si trova l'edificio
della vecchia dogana francese e la stazione di Piena (226m);
senza difficoltà si raggiunge Breil-sur-Roya (265m),
località turistica e nodo ferroviario dove si distacca la
linea per Sospel e Nizza. Si sale leggermente fino a La
Giandola (308m), dove si incontra la strada che proviene da Nizza
e Sospel attraverso il Col de Braus (1002m) ed il Col de Brouis
(879m), poi si scende leggermente e si procede quasi in piano su
strada ampia e moderna. Si arriva alle strette e rocciose gole
di Saorgio, dove due moderne gallerie evitano il vecchio tortuoso
tracciato; la prima galleria è inevitabile perchè
il vecchio tracciato non risulta più percorribile; al suo
termine però, allorchè si apre sul lato orientale
della valle la bella vista del suggestivo borgo medievale di
Saorgio (550m) abbarbicato sul crinale, si può abbandonare
la strada nazionale ed evitare la seconda galleria; dopo un breve
tratto tranquillo occorre scavalcare il guard-rail per riprendere
la strada a monte della galleria. Si continua in leggera
salita fino a Fontan (434m), nella cui piazza si trova una bella
fontana, poi si comincia a salire sensibilmente attraversando le
notevoli gole di Bergue e poi le gole del Paganin; dopo una
galleria non illuminata si passa presso una centrale elettrica e
si arriva a San Dalmazzo di Tenda (696m); a sinistra si dirama la
stretta e ripida strada asfaltata per il Lac des Mesces (1375m),
base per l'accesso a piedi alla Valle delle Meraviglie, e
Casterino (1543m); a destra la strada asfaltata per Briga
Marittima (772m) ed in seguito non asfaltata per la Colla
di Sanson (1707m) e l'italiana Valle Argentina. Si
continua con qualche strappo molto impegnativo e poi in moderata
salita fino a Tenda (816m), storico centro della parte alta della
valle: il borgo medievale è scenograficamente arroccato
intorno ai resti del castello ed alla Cattedrale, mentre la parte
moderna costeggia la strada; si trovano tre fontane per il
rifornimento d'acqua. Si sale facilmente fino ad un ponte sul
Roia, poi si entra in una verde strettoia della valle e si
continua con salita impegnativa e tortuosa fino a sbucare
nell'ampia conca di Vievola. Dopo la chiesa di Vievola si
affrontano due ripidi tornanti e si percorre uno stretto
sottopasso ferroviario per raggiungere Vievola (994m), borgo
composto di poche case sparse ed un ristorante nei pressi della
stazione all'imbocco meridionale del traforo ferroviario. Si
percorre un lungo rettilineo in decisa salita con vista sul
passo, che si trova ad ovest rispetto all'imponente e ben
visibile Forte Centrale; si affronta un tratto di salita molto
duro, con pendenza segnalata fino al 14%, in una stretta e verde
gola al cui termine la valle si apre nel bacino terminale ai
piedi del Colle di Tenda. Il vecchio ripido tracciato della
statale, stretto e disagevole, si snoda sul lato orientale della
valle, mentre il nuovo sale con 4 ampi tornanti sul lato
occidentale con maggiore ampiezza e minori, ma sempre severe,
pendenze; dopo un tratto in costa ed il ricongiungimento dei due
tracciati si affrontano quattro tornanti; in corrispondenza
del quarto, ed ultimo prima dell'imbocco del traforo stradale, si
distacca la vecchia strada che affronta con 46 tornanti la ripida
parete; la numerazione parte dal primo tornante dopo aver
lasciato la strada nazionale. Il percorso è
fiancheggiato da boschetti ma l'ombra risulta scarsa e si è
quasi sempre esposti al sole. I primi duri tornanti hanno
ancora il fondo asfaltato e sono molto ravvicinati tanto che se
ne contano 20 in soli 2,2 Km; il fondo risulta asfaltato ma
piuttosto rovinato, granuloso e spesso ricoperto da molto
ghiaietto per cui è adatto solo alle monutain-bike e
sconsigliato per le biciclette da corsa; si arriva con tornanti
molto ravvicinati al vecchio edificio, un tempo utilizzato per il
cambio dei cavalli ed ora abbandonato, denominato La Ca (1424m),
posto in corrispondenza del 20° tornante. Si continua con
fondo asfaltato e pendenza molto ripida soprattutto prima del 23°
tornante, poi la salita diventa meno dura, pur restando molto
impegnativa; dopo un pezzo di salita moderata il fondo asfaltato
termina definitivamente subito dopo il 30° tornante e si
percorre un breve tratto nel bosco, poi si esce tra i prati e si
sale duramente con tornanti a fondo naturale abbastanza
distanziati tra loro in vista del Forte Centrale (1908m), che
rappresenta sempre il punto di riferimento per valutare lo stato
di avanzamento della salita. Il panorama diventa sempre più
ampio e grandioso sulle belle ed alte montagne che coronano il
bacino terminale della Valle del Roia. Si percorre un lungo e
duro tratto di costa in direzione del Forte della Margheria
(1842m), poi si ritorna verso il Forte Centrale, ai piedi del
quale si affronta il 46° ed ultimo tornante. Ci si dirige
verso il passo con salita impegnativa che si snoda ai piedi di
una parete rocciosa ed infine si affronta una rampa ripidissima
che conduce al valico e che rappresenta una scorciatoia rispetto
alla vecchia rotabile militare che con minore pendenza supera il
47° tornante appena prima di arriva al passo. Dal passo
alcune carreggiabili consentono l'accesso ai 6 grandiosi forti,
costruiti alla fine del XIX° secolo, che presidiavano
l'importante passaggio ed oggi risultano abbandonati; si possono
vedere i percorsi per la la Cima
di Forte Pernante (2117m), il Col
de Peirafica (2028m), la Bassa
Sovrana di Margheria (2079m), ed il Colletto
Campanino (2189m). Il valico risulta molto frequentato nei
giorni festivi estivi come base di passeggiate ed è
raggiunto dal traffico automobilistico soprattutto dal versante
italiano, facilmente accessibile.
Da Cuneo (534m) si segue
la statale rettilinea in leggera ascesa fino a Borgo San Dalmazzo
(636m), nodo stradale alla confluenza della valli Stura, Gesso e
Vermenagna. La recente costruzione di una variante che evita
gli abitati di Roccavione e Robilante consente la scelta tra la
strada nuova, percorsa dal traffico veloce ed indicata dai
cartelli per Limone, o la vecchia strada, da imboccare seguendo i
cartelli per Roccavione. Se si sceglie la vecchia strada,
consigliabile per le biciclette, si attraversa il centro di
Roccavione (646m) con un senso unico alternato comandato da un
semaforo e si procede in leggera ascesa paralleli alla ferrovia
in una zona industriale fino a Robilante (686m); anche in questo
paese il centro viene attraversato a senso unico alternato
comandato da un semaforo; in entrambi gli abitati si trova una
bella fontana. Dopo l'abitato le due strade si uniscono e si
procede senza difficoltà fino ad attraversare il torrente
Vermenagna al Ponte Nuovo (739m); la salita diventa sensibile e
si raggiunge Vernante (785m), località di villeggiatura in
una bella conca. La strada continua larga in moderata ascesa
fino a Limone Piemonte (1009m), importante stazione turistica
invernale ed estiva allo sbocco settentrionale del traforo
ferroviario; la statale evita il paese attraversando il torrente
e snodandosi sul lato occidentale della valle. La salita
diventa molto impegnativa e continua seguendo il fondovalle fino
ad un ponte (1098m) presso un albergo, dove si riattraversa il
torrente per affrontare 6 ripidi tornanti, molto ampi e ben
disegnati dopo i lavori di sistemazione ed ammodernamento; si
continua in una stretta valletta dove si trova l'accesso alla
pista per lo sci di fondo e si affrontano altri due stretti
tornanti. In corrispondenza del secondo, in località
Bragard, si deve scegliere se proseguire lungo la statale o
svoltare subito a destra; in ogni caso le indicazioni da seguire
sono sempre quelle per Limone 1400. Seguendo la statale si
affrontano due tornanti e si arriva nel piazzale antistante
l'imbocco settentrionale del traforo (1321m); prima del posto di
frontiera si svolta a destra e si sale con forte pendenza nel
bosco fino al tornante in cui si incontra la strada
alternativa. Svoltando in località Bragard si imbocca
la strada per Limonetto, ma subito si svolta a sinistra per
seguire la vecchia strada del Colle di Tenda che presto si
ricongiunge al tracciato proveniente dalla località di
imbocco del traforo. Dopo l'incrocio si sale rapidamente a
Limone 1400, moderna stazione turistica alla base di alcuni
impianti di risalita con bar e ristorante; presso la cappella si
trova una bella fontana, ultima occasione per
l'approvvigionamento idrico. Da Limone 1400 iniziano i
numerosi ripidi tornanti asfaltati che attraversano pascoli e
boschetti con bel panorama e consentono di raggiungere un rifugio
a quota 1804, dove passa la linea di confine, ad un chilometro
dal passo. Si lascia a sinistra una strada non asfaltata per i
forti posti sul lato orientale del valico e si passa in una
valletta laterale; si sale ora con fondo asfaltato nel 2018
aggirando la testata della conca; dopo aver lasciato a sinistra
la carreggiabile per il Forte Centrale si arriva al
passo.
(Itinerario percorso il 24/08/1997 con
attraversamento valico, il 24/08/2010 solo sul versante sud)
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