Il
Colle del Gran San Bernardo è stato in tutte le epoche, ed
è tuttora, uno dei più importanti passaggi delle
Alpi, garantendo il collegamento tra l'Italia e l'Europa
nord-occidentale; il valico era già frequentato in età
preistoriche e fu dotato dai Romani di stazioni di sosta e
ristoro; nel medioevo divenne una via fondamentale di traffici
mercantili e militari: sia Carlomagno che gli imperatori tedeschi
lo utilizzarono per le spedizioni in Italia; nel X° o XI°
secolo San Bernardo di Mentone fondò alla sommità
del passo il celebre ospizio, ancor oggi attivo, famoso tra
l'altro per l'allevamento dei cani da valanga; il passaggio più
celebre resta quello di Napoleone nel maggio 1800 con un esercito
di 40.000 uomini, equipaggiati con artiglieria e cavalleria,
all'inizio della campagna di riconquista dell'Italia culminata
nella vittoria di Marengo. La strada attuale è stata
aperta nel 1905 ed in seguito è stata ampliata e
rimodernata; negli anni 1958-64 è stato costruito il
traforo automobilistico (a pedaggio) a quota 1875-1918 metri che
consente il collegamento tra i due versanti in ogni stagione
evitando il difficile tratto superiore della strada del valico;
questa galleria ed il traforo del Monte Bianco hanno praticamente
annullato l'importanza commerciale del passo, oggi destinato
soprattutto al traffico turistico. La strada è
interamente asfaltata e risulta larga ed agevole nei tratti
inferiori, dove però il traffico risulta molto intenso,
mentre si presenta ripida e tortuosa nel tratto più
elevato dove le pendenze sono decisamente molto impegnative; è
consigliabile evitare il percorso nei giorni feriali quando sono
numerosi gli autotreni; nel tratto svizzero la moderna strada
federale evita l'attraversamento dei paesi, per cui i ciclisti
possono percorrere la vecchia strada attraverso le case col
risultato di evitare qualche chilometro di traffico, visitare
borghi caratteristici ed approvvigionarsi di acqua alle
fontane. Il valico è l'unico passaggio stradale aperto
tra i gruppi del Monte Bianco ad ovest e del Monte Rosa, del
Cervino e del Gran Combin ad est; i panorami sono grandiosi e la
lunghezza del percorso rende molto variato l'ambiente dalle zone
agricole ed abitate delle valli alle aspre montagne rocciose e
scintillanti di ghiacciai che coronano il colle.
Sul
versante meridionale italiano il percorso comincia dalla rotonda
(591m) nella parte settentrionale di Aosta (583m in centro) dove
transita la strada statale 26 che percorre tutto il fondovalle
valdostano ed inizia la strada statale 27 del Colle del Gran San
Bernardo. Si comincia a salire subito con sensibile pendenza e
numerose curve tra case e frutteti con bella vista sul capoluogo
e le montagne che lo circondano; dopo il 1° tornante (669m)
si supera la rotonda dove si lascia a destra l'accesso alla
moderna variante in galleria, naturalmente interdetta alle
biciclette, che raggiunge direttamente il casello autostradale di
Aosta. Si oltrepassa la centrale elettrica Signayes e si
attraversa la frazione Signayes (719m), poi si sbuca sulla
variante che proviene direttamente dal casello autostradale di
Aosta; la strada si allarga e sale in un'ampia conca dominata dal
Gran Combin (4314m). Il percorso oltrepassa Variney (782m),
dove si lasciano a destra i tracciati per la Valpelline,
Champillon
(2078m), il Lago
di Place Moulin (1982m) e Glacier
(1560m), e procede con pendenze moderate. Dopo il 2°
tornante (833m) ed il 3° tornante (858m) in corrispondenza
dell'ampio 4° tornante (867m) si può scegliere se
seguire a destra il vecchio tracciato meno trafficato e più
tortuoso che attraversa le frazioni oppure il moderno percorso
della strada statale che si snoda largo con il 5° tornante ed
una breve galleria; i due tracciati si riuniscono a Gignod (980m)
che si supera aggirando il centro del paese. La valle piega
verso nord-ovest ed il tracciato continua in sensibile salita
toccando Condemine (1136m) e La Clusaz (1202m), antico posto di
guardia a sbarramento della valle; si procede più
agevolmente per Echevennoz (1233m) e quasi in piano per
Etroubles, dove la strada si restringe ed assume connotati da
vera strada di montagna. Dopo aver attraversato il torrente
Artanavaz su un ponte (1265m) e lasciato sulla destra una fontana
sotto una tettoia si sfiora il centro abitato superando i
ravvicinati 6° tornante (1271m) e 7° tornante (1274m) e
si affronta un tratto con pendenza fino al 10%, dove si supera
l'incrocio (1347m) per Prailles, Eternon e la sterrata che
conduce alle Batterie
di Plan Puitz (2127m), per raggiungere Saint-Oyen (1373m),
dove si trova un'altra fontana; si continua con pendenza
impegnativa e si percorre la breve galleria artificiale Flassin
(lunga 105 metri, quota 1448m). Ad un ben segnalato incrocio
(1505m) si svolta a destra seguendo le indicazioni per il colle
ed abbandonando il tracciato che con un ardito ponte raggiunge
Saint-Léonard, capoluogo del comune di
Saint-Rhémy-en-Bosses, dove iniziano il percorso che
conduce all'imbocco del traforo autostradale, che sale con
grandiosi viadotti all'imbocco della galleria (1875m), e la
stradina asfaltata che si inerpica a Crevacol-Arp
de Jeu (2000m). Si sale moderatamente su strada più
stretta ma ancora sufficientemente ampia ed agevole affrontando
gli stretti 8° tornante (1530m) e 9° tornante (1540m); in
corrispondenza del 10° tornante (1613m) si lascia a sinistra
il paese di Saint-Rhémy Bourg (1616m), ultimo centro
abitato della valle ed ultima occasione per fare rifornimento
d'acqua ad una fontana. Dopo l'undicesimo tornante (1625m),
dove si lascia a destra la strada sterrata che rappresenta
l'accesso alternativo alle Batterie
di Plan Puitz (2127m), ed un tratto di forte salita si
percorre l'ultimo tratto di falsopiano fino al ponte (1729m) su
cui si attraversa il torrente presso un'area di parcheggio; si
sale ripidamente con il 12° tornante (1770m) nel bosco
sull'altro lato del vallone sottopassando e poi affiancando la
superstrada del traforo di cui si vede nitidamente l'imbocco. Con
strada più stretta e difficile si superano il Plan d'Arc
(1937m) ed il Pra d'Arc (1992m), si affrontano il 13°
tornante (2004m) ed il 14° tornante (2070m) e si percorre un
tratto in costa per superare il costone roccioso del Pain de
Sucre e raggiungere la cantoniera di Fonteinte (2218m) presso la
quale sorge il piccolo Santuario della Madonna della Neve e si
trova un bar. Si continua in forte salita con continue curve
affrontando l'ampio 15° tornante (2254m) e lo stretto 16°
tornante (2278m); in un ambiente sempre più aspro e
grandioso si aggira la testata del vallone del San Bernardo
percorrendo il ponte (2320m) sul torrente; dopo il parcheggio
(2357m) presso l'alpeggio Baou ed una breve galleria solitamente
ben illuminata l'ultimo tratto in costa conduce all'ingresso
nella conca del valico. Dopo l'albergo Italia, dominato dalla
statua di San Bernardo (anno 1905), e la dogana italiana si
raggiunge il ponticello che rappresenta il confine italo-svizzero
(2449m); superata la dogana svizzera si costeggia il lago del San
Bernardo (2447m) e si perviene alla sommità del colle con
una rampetta. Vi sorgono l'Ospizio con la chiesa barocca, il
museo storico e la ricca biblioteca ed un più moderno
albergo; quando questo è chiuso l'Ospizio fornisce ancora
ospitalità ai viandanti.
Sul versante svizzero la
strada lascia il fondovalle del Rodano a Martigny -Ville (471m)
ed attraversa quasi in piano la cittadina raggiungendo
Martigny-Bourg (486m), dove si trovano due belle fontane per fare
rifornimento di acqua, e Martigny-Croix (499m), dove ad una
rotonda si lascia la strada per il Col
de la Forclaz (1527m) e Chamonix. Si entra nella valle
della Drance in moderata ascesa su strada ampia e scorrevole con
due corsie per il traffico in salita ed una corsia per il
traffico in discesa e si percorrono due brevisime gallerie; il
ciclista può scegliere di attraversare in piano e leggera
discesa gli abitati di Les Valettes (626m) e Bovernier (617m)
sulla vecchia strada abbandonando per un paio di chilometri la
trafficata strada federale. Si continua senza difficoltà
nella stretta boscosa gola della Drance attraversando una breve
galleria; dopo Sembrancher (720m) e l'incrocio per la Vallèe
de Bagnes la strada si restringe e sale impegnativa per breve
tratto, poi ridiventa larga (con tre corsie complessive) e
moderna in leggera salita con due brevi gallerie; seguendo le
indicazioni per le biciclette si può evitare lo stradone
imboccando una stradina secondaria con poco traffico e
percorrerla per alcuni chilometri. Ad Orsières (879m)
si può scegliere di attraversare il paese con le sue
fontane e la bella parrocchiale ricollegandosi più avanti
alla strada federale che evita il centro abitato e sale con forte
pendenza affrontando i primi due ampi tornanti; prima del 2°
tornante la strada diventa ad una corsia per ogni senso di marcia
e continua molto dura tra i prati; con due ampi tornanti si
raggiungono la case di Rive Haute (1223m). Si continua in
sensibile ascesa fino alla pericolosa curva davanti alla
chiesetta di St.Laurent, poi si procede in falsopiano fino a
Liddes (1346m), dove si aggira il paese. Dopo un tratto di
dura ascesa la salita diventa moderata e la strada corre tra
prati e boschi; una lunga galleria è vietata alle
biciclette che devono passare all'esterno su una stradina stretta
ma asfaltata e tranquilla; si raggiunge senza difficoltà
Bourg-Saint-Pierre (1632m); anche qui si può scegliere di
attraversare il tranquillo abitato con la sua bella fontana; dopo
il paese si aggira un roccione e si raggiunge con una breve rampa
la strada federale che continua in sensibile ascesa in una
ininterrotta semigalleria paravalanghe; la copertura garantisce
una fresca temperatura senza problemi di visibilità e
respirazione. In corrispondenza della diga del Lac des Toules
si incontra una breve galleria, poi si continua in moderata
pendenza sempre in semigalleria fino all'imbocco del traforo in
località Bourg-Saint-Bernard (1918m), dove si esce su
strada scoperta risalendo la spoglia conca dove si trovano la
stazione di partenza della funivia invernale per Super
Saint-Bernard e gli edifici del complesso della dogana e
dell'imbocco del traforo. Con ripida pendenza si imbocca il
vallone in direzione sud; presso la costruzione ottagonale del
primo sfiatatoio del traforo in località L'Hospitalet si
affrontano il 5° ed il 6° tornanti per superare una
strettoia, poi si risale tortuosamente e faticosamente il vallone
attraversando il torrente al Pont Nudry (2188m) prima dei tre
ampi tornanti che introducono nel Plan des Dames. Presso un
secondo sfiatatoio si affronta il 10° tornante (2277m),
seguito dall'undicesimo e dal 12° tornante che risalgono la
strapiombante parete rocciosa; un breve falsopiano precede il 13°
ed ultimo tornante (2401m), poi appare il valico che si raggiunge
con l'ultima ripida rampa.
(Itinerario percorso il
05/08/1995)
|